“HPC Tour”: nell’incantevole Galleria borbonica di Napoli, Lenovo e Ricca IT si confrontano su opportunità e frontiere dell’High Performance Computing
Un evento in grado di articolare in un perfetto connubio innovazione, affidabilità e cultura, quello proposto da Lenovo HPC e Ricca IT nell’Agorà Morelli, all’interno della straordinaria galleria Borbonica a Napoli il 12 maggio per il mondo delle aziende, della ricerca accademica e delle istituzioni, con il nome di . Di particolare attualità il tema, l’High Performance Computing (HPC), sul quale il confronto continuo delle due aziende partner contribuisce ad alzare progressivamente livello di competenza e professionalità, al servizio tanto di utenti imprenditoriali quanto istituzionali, così come delle risorse interne delle due realtà coinvolte.
Un evento che ha preceduto di poco la notizia della realizzazione della nuova sede di Lecce del CMCC e delle sue strutture strategiche per il Paese, cui Ricca IT contribuisce con i due supercalcolatori JUNO e ZEUS, e che consente dunque di comprendere la portata di grande rilevanza pratica delle opportunità discusse. Il tema dell’HPC ha comportato una partecipazione particolarmente attiva delle parti in causa sul tema specifico, nonché un’occasione di proficuo scambio dal punto di vista relazionale.
A Napoli, operatori aziendali, tecnici e clienti di molteplici territori hanno potuto constatare l’importanza strategica del tema e, al contempo, la particolare cura che Ricca IT e Lenovo rivolgono alle sue prospettive. L’HPC fa riferimento di fatto alle tecnologie utilizzate da computer cluster per creare dei sistemi di elaborazione in grado di fornire delle prestazioni molto elevate nell'ordine dei PetaFLOPS, ricorrendo tipicamente al calcolo parallelo. Gli attuali sistemi di calcolo più diffusi al riguardo sono installazioni che richiedono infatti rilevanti investimenti e la cui gestione richiede l’utilizzo di personale altamente specializzato. L’intrinseca complessità e rapida evoluzione di questi strumenti richiede, d’altra parte, che gli operatori di settore interagiscano profondamente con gli utenti finali (esperti dei vari settori scientifici nei quali questi sistemi vengono utilizzati), per consentire un utilizzo efficiente degli strumenti.
Tra gli interventi, spazio alle osservazioni e agli spunti offerti in particolare per il gruppo Lenovo da Alessandro De Bartolo, Country General Manager, e Deborah Schampers, Senior Sales Executive Technology Advisor Infra, Cloud e HCP Computing, quindi da Stefano Ricca, amministratore delegato della Ricca IT, rispetto alle opportunità generali per istituzioni, mondo accademico e aziendale. Nello specifico, rilevante il tema delle nuove soluzioni offerte da Lenovo per il raffreddamento delle sale CED e dei sistemi HPC, con numerose richieste di approfondimento dibattute visto soprattutto il grande carico di energia richiesto dalle performances dei supercalcolatori.
Merita più di un cenno, infine, la splendida cornice scelta per l’evento: lo stupefacente Tunnel Borbonico, quasi a incrociare in un’affascinante opposizione pioneristica, in pieno stile Ricca IT, la bellezza delle radici storico-culturali del nostro Paese con le sue prospettive di innovazione tecnologica. Già ribattezzato Galleria Borbonica, deve il suo nome al re Ferdinando II di Borbone che nel 1853 ne avviò per primo la realizzazione, al di creare un collegamento segreto sotterraneo tra il Palazzo Reale e piazza Vittoria, vicina al mare e alle caserme. Nel suo intento, questo avrebbe consentito una fuga sicura e veloce ai regnanti in caso di pericolo, probabilmente memori dei rischi verificatisi pochi anni prima, durante i moti rivoluzionari del 1848. I lavori, durati tre anni ed eseguiti esclusivamente a mano con picconi, martelli e cunei, e con un’illuminazione fornita solo da torce e candele, si conclusero ufficialmente il 25 maggio del 1855, data d’inaugurazione del Tunnel Borbonico con il passaggio dello stesso Ferdinando II di Borbone.
Ma la galleria restò aperta al pubblico per soli tre giorni, quindi chiuse definitivamente per motivi economici a cavallo della decadenza dei Borbone con l’arrivo dell’unità d’Italia. Tornò utile durante la seconda guerra mondiale, quando tunnel ed ex cisterne limitrofe furono utilizzate come ricovero bellico dei cittadini. Secondo gli archivi, vi trovarono rifugio tra i 5.000 ed i 10.000 napoletani, molti dei quali avevano perso le case durante i bombardamenti subiti dalla città sia da parte degli alleati sia dei tedeschi. Dopo la guerra e fino al 1970, la galleria fu utilizzata invece come Deposito Giudiziale Comunale e servì per immagazzinare tutto ciò che era stato estratto dalle macerie causate dai bombardamenti, ma anche tutto ciò che veniva recuperato da crolli, sfratti e sequestri, come motoveicoli e automobili. Solo dal 2005 la galleria è stata riconsiderata dai geologi, che hanno ricominciato a scavare nel sottopassaggio rinvenendo man mano vari ambienti e riuscendo nel 2010 a riaprire la struttura al pubblico, consentendo il suggestivo percorso oggi visitabile e che ha fatto da memorabile scenario all’HCP tour firmato Ricca IT e Lenovo.